giudark |
|
|  In Husqvarna stavolta l'hanno fatta proprio grossa. Anzi, in questo caso, ad onor del vero, piccola, che più piccola di così non si può. Già il nome da solo, "250 piccolo" è tutto un programma e la dice lunga sulle sue peculiarità. Prima ancora che la factory di Schirana entrasse nell'orbita del Gruppo Bmw le "eminenze grigie" italiane del reparto motori stavano lavorando senza sosta ad un propulsore che fosse in grado di rivoluzionare la scena mondiale delle cilindrate "quarto di litro". Così a distanza di due anni dalla prima apparizione pubblica al Ciglione della Malpensa ha fatto la sua comparsa in pista, in versione definitiva, il motore monocilindrico più leggero del mondo. Vero capolavoro di ingegneria meccanica, sviluppato completamente sulle sponde del lago varesino, il 250 piccolo, ha conquistato la palma di più leggero propulsore a quattro tempi di 250 cc mai prodotto al mondo. Il peso infatti è contenuto in appena 22 kg con dimensioni ridotte del 13% rispetto alla blasonata concorrenza nippo-europea. Questo gioiellino liquid-cooled monta 4 valvole radiali in titanio con alberi a camme comandati da un sistema misto catena-ingranaggi e sviluppa una potenza di circa 40 cavalli. Se già a qualcuno è venuta l'acquolina in bocca a vedere questo capolavoro della meccanica nostrana, che oltretutto è bello anche esteticamente nelle fusioni, nelle lavorazioni e nella forma, dovrà pazientare ancora un po' poiché inizialmente sarà appannaggio esclusivo dei team ufficiali impegnati nel mondiale motocross e che dal prossimo anno equipaggerà le Husqvarna impegnate nelle competizioni internazionali della classe MX2, che vedranno il ritorno del marchio in questa categoria. |
| | |
